Nell’ Oriental Bazaar sono tornata trentenne e ho fatto incetta di ciotole, bacchette, bicchieri da sake, un vassoio in legno laccato…Insomma compra di qua, compra di là, s’è fatta l’ora del pranzo e da pivelli, ignari di quello che ci sarebbe successo di lì a poco, ci sediamo con tutta calma al desco. Dopo il pranzo, lo Zamparelli mi comunica candidamente che ha sbagliato a leggere l’ora, settata su Pechino, cioè un’ora indietro per il fuso! Per farla breve, siamo in ritardassimo per raggiungere l’aeroporto di Narita e prendere il volo di rientro…acc! Il controllore del treno per Narita ci dà per spacciati e già mi vedo a mendicare per le vie di Milano, rimpatriati in anticipo causa licenziamento per “eccesso di bagordi in trasferta”! Invece no, dopo una serie di casi fortuiti ci ritroviamo scortati dall’hostess verso il gate di imbarco, con l’adesivo “pirla” a forma di aereo incollato sulla maglietta.
Avevamo portato le nostre chiappe sull’aereo ma avevamo lasciato i nostri cuori a Tokyo…
3 commenti:
che bello!!!!
Va bene il cuore, ma vedete di non lasciare la figlia da qualche parte...
v.
figo l'adesivo "pirla" a forma di aereo...
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