giovedì 28 maggio 2009

Teatro delle ombre

Tornata in Italia metterò su un’agenzia di viaggi: ormai sono esperta organizzatrice di tour NON guidati, rubando informazioni qua e là da internet…Presto online il mio programma per Hong Kong!
Ma tornando a Pechino vi devo raccontare la nostra prima (e credo unica) uscita serale senza infante! Lunedì nel tardo pomeriggio, mentre i nonni accudivano Alice, Maurizio ed io siamo corsi a gambe levate in Piazza Tian'an Men e al tramonto, tra una foto e l’altra, siamo arrivati in Qianmen Dajie, una via un po’ farlocca, tutta ristrutturata e fintona, con tanto di H&M, ma tutto sommato con una bella e gradevole atmosfera per le passeggiate serali. Aspettando di incontrare Lara e le sue amiche abbiamo mangiato al Laoshe, una thehaouse veramente graziosa, con tanto di spettacolo delle ombre durante la cena. Ho bevuto il the al crisantemo, molto buono, sapeva di cimitero...
Poi Tsingtao bella fresca nella bettolozza dell’ostello di Lara, nel bel mezzo di uno sgarruppato hutong!


lunedì 25 maggio 2009

Testa di budda

Al mercato di Panjiayuan Alice mi ha chiesto un elefante ma io ho comprato una testona di legno, ora veglia su di me da dentro l'armadio...speriamo non porti sfiga!
Ringrazio la Raffa e Lara per i generi di conforto giunti dall'amata Liguria...purtroppo le trofie non sono sopravvissute lontane da casa (o meglio lontane dal frigo!). Anche il parmigiano era un pò verde (rabbia o muffa?).
Un grazie a zia Vale per i libri di favole e ai nonni di Albenga per i puffi blu.

Cari amici e parenti vi comunico che staremo in Cina per almeno altri due mesi! Oggi abbiamo prenotato il volo per Hong Kong per rinnovare il visto! Saremo a Hong Kong dal 6 al 10 giugno: si festeggiano là il nostro anniversario (i fatidici 7 anni!) e il compleanno di nonna Rosa...auguriiii!

sabato 23 maggio 2009

Mao o Gesù?

Ieri giornatona che aspettavo da tempo! Finalmente sono stata al 798 Art District, fremevo dalla curiosità di visitarlo e le mie aspettative sono state appagate pienamente! Si tratta di un quartiere di vecchi edifici industriali in rovina, tra cui la fabbrica abbandonata di materiali elettronici al numero 798. E’ stata costruita in stile Bauhaus negli anni ’50 dai tedeschi dell’Est con fondi sovietici, e pare che qui siano state realizzate parti delle prime bombe nucleari e dei satelliti cinesi.
Ora l’intera zona è ricca di atelier e gallerie d’arte ed è un mix tra la Biennale di Venezia e il Fuorisalone di Milano di Zona Tortona. Ma il lato sublime che secondo me affascina maggiormente è l’approccio ironico al comunismo di Mao! A proposito, per i cinesi Mao o Gesù fa poca differenza, sono personaggi storici piuttosto accomunabili…non ho capito se per l’ideologia o la santità!
Lara ed io, complici nell'amore per la fotografia, abbiamo fatto fumare le Canon!
Credo, però, che aspetterò la fine della censura prima di mettere le foto sul blog…dopotutto ho una famiglia!


venerdì 22 maggio 2009

giovedì 21 maggio 2009

Il salmone di Mao

E’ ormai chiaro a tutti: se dovete darvi un appuntamento e non avete i cellulari, non fatelo in Piazza Tian'an Men! Ma, chi la dura la vince e nonostante il destino ci sia avverso, dopo 50 minuti in cui Lara ed io brancoliamo alla ricerca l’una dell’altra in una piazza di 490.000 metri quadrati con 35° sulla capoccia, ci incontriamo sudate marce “all’ombra” di una bandiera rossa! Non so se sia stata più grande la gioia per l'incontro o per la fine dell'incubo, tant’è dopo baci e abbracci ci accingiamo al grande e vero Incontro della giornata: il salmone di Mao! Eh sì, proprio così, il Mausoleo di Mao ospita l’amato corpo imbalsamato del presidente e non si può dire di essere stati in Cina se non si è data almeno un’occhiatina…E chiamiamola occhiatina, anzi direi sguardo fugace senza possibilità di sosta, a meno che non si abbia voglia di lasciare un crisantemo. Tutti in fila chilometrica dopo aver depositato ogni cosa, dalla borsa alla macchina fotografica, in religioso silenzio siamo arrivate davanti al cerone che, devo dire, se poco significa per me, ho capito quanto rappresenti per molti cinesi, provenienti da tutto lo Stato per rendere omaggio al presidente! Alcuni, persino, indossavano gli abiti tradizionali di alcune ignote regioni della Cina…insomma alla fine più interessante il pubblico che non lo spettacolo!
Dopo un bel carico di caldo e di irriverenti battute, ci dirigiamo a piedi al parco Jingshan, che io ho già visitato ma che mi fa piacere rivedere in altra compagnia…Infine visita alla residenza del Principe Gong, tra gli hutong del lago Hou Hai, che ha magnifici giardini con padiglioni, corridoi con lanterne rosse, laghetti e cascatelle...e milioni di turisti cinesi.
Notevoli i gelati ai piselli che ci siamo assaporate nella calura di fine giornata.
Non scherzo.


Abbassa bandiera

Lunedì è arrivata Lara! Evvai, posso parlare in italiano con una femmina più alta di 90 cm! Insomma, l’entusiasmo è tanto e martedì nel tardo pomeriggio decido che è l’ora di incontrarci. Il problema è che lo decido solo io…Lara non riceve neppure uno degli ultimi messaggi inviati dalla mia simpatica sim cinese. Fatto sta che mi ritrovo sola soletta (si fa per dire) nel bel mezzo della piazza più grande del mondo. C’è da dire che è la prima volta, dopo un mese e mezzo, che sono in giro per Pechino DA SOLA, cosa mi succederà? Gira di qua, gira di là, dopo un’ora di foto a ‘ste benedette bandiere rosse mi rompo e faccio per andarmene quando vedo del movimento, gente che corre, quasi mi schiaccia (perché forse non l’ho ancora detto ma calpestarsi, superarsi in coda e non rispettare lo spazio personale è divertente per i cinesi!). Ma sì, sono in libera uscita, fammi vedere che succede! E mi precipito col tempismo di un giaguaro, in prima fila appiccicata alla transenna, ad aspettare…già ad aspettare cosa? Siccome ci sono delle guardie cinesi impalate attorno alla bandiera della Cina, siccome non sono proprio del tutto babba, deduco che si tratti dell’abbassa bandiera. Bene aspettiamo! Il problema è che sono strizzata come una sardina in scatola, in mezzo a tante sardine cinesi, che non sanno stare in piedi e ti si appoggiano ovunque, insomma pessimismo e fastidio per quasi tre quarti d’ora…Ma ne è valsa la pena! (ne è valsa la pena?). Ad un certo punto viene bloccato il traffico e dal lato di Tian'an Men verso la Città Proibita spuntano tanti soldatini di latta, tutti uguali, che marciano in perfetto sincrono, al passo…d’oca? (chiederò conferma al suocero Generale!).
Tirano giù ‘sta bandiera e se ne vanno…nessun applauso, peccato!
Dopodichè, ebbra della mia libertà, non ancora sazia del poco tempo trascorso da sola, decido di fare qualche foto al compianto Mao che giganteggia su lato nord della piazza, prima di prendere la metro e tornare a casa.
E qui inizia la mia avventura nelle grinfie della mala cinese! Oh! Manco da sola posso stare tranquilla! Scatto l’ultima (brutta) foto a Mao e una tizia mi abborda: hello! Where are you come from! Alla magica parola Italy m’attacca un bottone persino piacevole, visto che non parlo mai con nessuno! Insomma, sono un gruppo di ragazze di Shangai in vacanza. Mmm strano che parlino così bene l’inglese e poi, appena scoprono che ho una bambina, una di loro, guarda caso, è una maestra d’asilo! Una chiacchiera tira l’altra e loro riescono a tirarmi via dalla metro per andare a prendere un the o un caffè insieme. Dopo la delusione del mancato incontro con Lara avevo una gran voglia di stare con qualche surrogato d’amica! Forse per questo continuavo a soffocare la vocina interiore del diavoletto che mi diceva: attenta è la truffa del the! Dovete sapere che intorno a Tian'an Men e alla Città Proibita girano queste candide ragazze che, con la scusa di fare amicizia ed esercitare l’inglese, invitano gli occidentali in una sala da the e poi sfilano loro almeno 2.000 yuan (200 luridi euri) per la bella compagnia! Credevo però che abbordassero solo ragazzi…
Sfortuna loro e fortuna mia, ben due colleghi di Mauri hanno ricevuto questo bel trattamento, quindi alla fine il mio cervello si è attivato, ha accettato la triste consapevolezza che ce l’avevo in quel posto e…me la sono data a gambe con una banale scusa! Non chiedetemi perché sono arrivata al punto di sedermi con loro nella saletta privata per la degustazione di varie essenze di the già bellamente disposte sul tavolo…
Forse fino all’ultimo ho sperato in un semplice the tra nuove amiche…beata ingenuità!
Per finire in bellezza, sono tornata a casa e ho trovato Mauri con la febbre a 39°, così ho passato la serata a controllare su internet i sintomi dell’influenza dei porcelli…

Arrivano i nonni!

Nonostante tutto non sono ancora in gattabuia! Quindi vi racconto gli ultimi giorni, ricchi di novità. La principale è l’arrivo dei nonni di Roma! Domenica passeggiata al parco Jingshan, sulla collina alle spalle della Città Proibita. Il panorama era da cartolina: i tetti dorati brillavano sotto un sole cocente ormai estivo! Si vedeva anche il lago Bei Hai con il Dagoba Bianco. Inutile dire che Alice non ha fatto altro che rimbalzare, correre e scappare…prossimo figlio: un posacenere!
Nel pomeriggio, approfittando dei nonni, Maurizio ed io siamo scappati in tutta libertà al Silk Street, un grande magazzino di fake in cui abbiamo fatto man bassa di abbigliamento! Abbiamo comprato sei paia (e dico 6 paia!) di jeans, stiamo a posto per i prossimi sei anni…Indubbiamente stiamo tagliando la gola al Made in Italy…ma ci stavano così bene! Mauri s’è pure preso la sculacciata sul “sexiculo” dalla cinesina! La vera fatica di questi posti è l’obbligatoria CONTRATTAZIONE: all’inizio è anche divertente, poi diventa melodramma ripetitivo, per degenerare in logorante sfinimento…vi assicuro che alla fine non vedi l’ora di uscire da quel girone infernale!
Lunedì sono stata con Alice e i nonni al parco Zizhuyuan, detto parco dei bambù neri o dei bambù porpora…che bello! Una selvaggia vegetazione, canneti di bambù ovunque e fiori di loto nel laghetto! Non li avevo mai visti! Con nonna Paola abbiamo fatto il giro del lago su un’imbarcazione a remi…che pace!
Il bambù nero esiste davvero!

lunedì 18 maggio 2009

CENSURED!

Non è possibile!

Sapevo che il “grande fratello cinese” ci stesse guardando…ma non pensavo che avesse anche voglia di rompere le palle! Fatto sta che il mio blog è tuttora CENSURATO. Se riesco a scrivere, e con somma difficoltà, è solo grazie al mio fratellozzo (quello vero, italiano) che mi ha fornito un “tunnel” per fare le pernacchie al sistema!
Ora, le cose sono due: o fischiettando in allegria continuo a scrivere le mie panzanate senza problemi, o arriva l’esercito di Mao e in un’operazione lampo mette sotto sequestro il Jing Guang Centre a Pechino e il Condominio Castore ad Albenga!
Tutto questo non so se mi faccia più rabbia o pena...

sabato 16 maggio 2009

Tanto carini da piccoli...

Tanti auguri a te,
tanti auguri a zio Ste,

tanti auguri a zia Valeee,
tanti auguri a voi!!!!

venerdì 15 maggio 2009

Doraemon, mon amour

Martedì decidiamo di tornare nel quartiere delle lolite e finalmente il fluido nipponico dello shopping inizia a scorrere nelle nostre vene! In Omotesando, uno splendido viale alberato, troviamo uno dietro l’altro due grandi magazzini che fanno al caso nostro. Kiddy Land, paradiso dei bambini, ha tenuto buona Alice per tutta la mattina! Ed io mi sono data ad acquisti pazzi, degni di una bambina di dieci anni…nell’ordine: peluche di Totoro, palletta pelosa di fuliggine nera de La città incantata (ancora Miyazaki), pupazzo di Hello Kitty travestita da orso rosa, il mitico Doraemon, tanto anelato! E per Alice?…niente! Ah Simone, non ho trovato i tuoi “soul of chogokin”, c’erano un sacco di robot e mazinga, ma di plastica e a prezzi astronomici…

Nell’ Oriental Bazaar sono tornata trentenne e ho fatto incetta di ciotole, bacchette, bicchieri da sake, un vassoio in legno laccato…Insomma compra di qua, compra di là, s’è fatta l’ora del pranzo e da pivelli, ignari di quello che ci sarebbe successo di lì a poco, ci sediamo con tutta calma al desco. Dopo il pranzo, lo Zamparelli mi comunica candidamente che ha sbagliato a leggere l’ora, settata su Pechino, cioè un’ora indietro per il fuso! Per farla breve, siamo in ritardassimo per raggiungere l’aeroporto di Narita e prendere il volo di rientro…acc! Il controllore del treno per Narita ci dà per spacciati e già mi vedo a mendicare per le vie di Milano, rimpatriati in anticipo causa licenziamento per “eccesso di bagordi in trasferta”! Invece no, dopo una serie di casi fortuiti ci ritroviamo scortati dall’hostess verso il gate di imbarco, con l’adesivo “pirla” a forma di aereo incollato sulla maglietta.

Avevamo portato le nostre chiappe sull’aereo ma avevamo lasciato i nostri cuori a Tokyo…


Arigatò Yako!

Lunedì mattina, primo sgarro al PROGRAMMA PERFETTO che avevo elaborato. Si salta a piè pari il giardino giapponese (basta parchi!) e si corre sul treno della perdizione verso lo shopping nel quartiere di Shibuya. Mai fatto errore più grande: due come noi incapaci di fare acquisti avventati, che ci pensano, ci ripensano, valutano, confrontano, ripassano…cosa pensate che abbiano comprato nell’ora e mezza a disposizione? Appunto…un bel niente! E siamo riusciti ad arrivare in ritardo all’appuntamento con le guide giappe che, sorridenti, ci aspettavano con grande nipponica pazienza. Che dire, due perfette geishe, in grado di coccolarci durante l’intera visita al quartiere di Asakusa e al tempio buddista Sensoji. La mia preferita, Yako, è una dolce e giovane studentessa d’inglese che, per l’occasione speciale del nostro incontro, ha indossato il kimono! Non potete capire: ero in visibilio! Abbiamo chiacchierato, riso molto e fatto origami in metropolitana per ammazzare il tempo! Il tour è durato ben un’ora e mezza in più del previsto, date le continue pause e interruzioni dovute ad Alice, monella da morire! Noi eravamo mortificati, loro sempre sorridenti, gentili e disponibili! Credo che inviterò Yako in Italia! Ci siamo salutati in Kappabashi Dougugai-dori, la via dei negozi che vendono ogni tipo di prodotto per i ristoratori, compresi i cibi finti in cera da esporre nelle vetrine dei ristoranti. In zona siamo riusciti a trovare i sandali di legno giapponesi...avete presente le infradito dei cartoni animati? Ultima cena nel paese del Sol Levante: sushi bar con tanto di nastro scorrevole e Marrabbio dietro il bancone!

Geisha o lolita?

Domenica sveglia presto, per ripararci dal sole cocente all’ombra dei ciliegi del parco Shinjuku Gyoen dove la fioritura, come sospettavo, era però finita da un pezzo! Poco male, il parco era comunque incantevole: Alice ha corso scalza in un IMMENSO prato all’inglese, ha fatto la pastasciutta di pallette (bacche rosse, probabilmente velenose) e ha disegnato con i pastelli a cera di un’impeccabile famigliola giapponese (mamma e due irreprensibili maschietti sui dieci anni) intenta a ritrarre le bellezze della natura…Trascinata dal loro entusiasmo mi sono messa a disegnare anch’io sotto un albero! Quando finalmente Alice si è addormentata, il caldo ci ha spinto nella thehouse a sorseggiare the verde servito con deferenti inchini da un’anziana signora in kimono. Stavolta era corretto infilzare il dolcetto verde con il bastoncino!

Ma è tempo di cambiare aria, di lasciarsi alle spalle la delicata atmosfera dell’antico Giappone e buttarsi a testa in giù nella frenesia del quartiere di Harajuku, pieno zeppo di teenagers per lo struscio della domenica: che la alla caccia alle gothic lolita abbia inizio! La buona fortuna ci ha fatto incontrare damine pseudo '800 tutte ricami e merletti neri, bamboline rosa confetto con ombrellino di pizzo. Ma anche distinte signore in kimono che passeggiavano serenamente verso il tempio scintoista Meiji Jingu. Qui abbiamo assistito al corteo di un matrimonio scintoista! Il quartiere di Harajuku è in assoluto il mio preferito.

La notte è trascorsa all’Homeikan Morikawa in una stanza più piccola ma sempre molto carina, con i famigerati pannelli di carta e tutto il resto, tranne il giardino…Qui, però, avevamo a disposizione la sala per il bagno giapponese: un’enorme vasca centrale con acqua alla temperatura percepita di 8.000 gradi! Amante dell’acqua bollente quale sono, mi sono immersa ignuda nella lava vulcanica! Che bello, peccato che poi non essendoci uno straccio di phon (puerile oggetto occidentale) la mattina dopo mi sono svegliata con una cofana di capelli a spinacio! Ma il vero inconveniente della notte è stata la nipponica zanzara del ryokan! Mi ha succhiato come uno spaghetto, facendomi perdere il sonno, già piuttosto movimentato visto il cuscino della penitenza fatto di…noccioli di ciliegio (?). Le mie elucubrazioni della notte mi hanno spinto a pensare alla difficile vita nell’antico Giappone: ti voglio vedere a spiaccicare una zanzara contro un muro fatto di veline di carta! Anche l’uso dell’aspirapolvere (nostro rimedio milanese all’attacco zanzarifero) si rivelerebbe un metodo con un certo numero di risvolti negativi, primo fra tutti quello di risucchiare le mura domestiche: piuttosto sgradevole.

giovedì 14 maggio 2009

Tokyo o quarantena?

La sveglia alle 5.00 del mattino per la partenza verso il Sol Levante ci ha reso degli zombi felici. L’esperimento subway per raggiungere l’aeroporto di Beijing ha funzionato, trasporto rapido ed economico ma piuttosto faticoso, vista la mancanza di ascensori e sotto il peso dell’immancabile passeggino. Tuttavia, siamo arrivati in perfetto orario alle partenze internazionali e alla cavillosa trafila per il check-in del bagaglio a mano: ho dovuto bere tutta l’acqua del bicchiere di Alice e buttare la sua mousse alla frutta…poteva essere pericoloso cianuro o dinamite esplosiva? In compenso le lamette da barba sono rimaste nello zaino di Mauri…valli a capire ‘sti terroristi!
Il volo è volato, grazie al film e al cartone che ci hanno resi tutti felici! L’arrivo al Narita Airport è stato il vero impatto con la burocrazia: fogli su fogli da compilare, per non parlare dello scampato rischio quarantena! La simpatica influenza suina esplosa in Sudamerica ha mandato in fibrillante paranoia i già ipocondriaci giapponesi che, bardati di mascherina e guanti, ci hanno visto malaticci e hanno deciso che dovevamo misurare la febbre…Panico! Alla consegna del termometro mio marito ha chiesto dove doveva infilarlo…io un’ideuccia ce l’avevo! Già immaginavo i prossimi tre giorni in pigiama in un ospedale in camera di isolamento, tipo pesce nell’acquario! Invece no! Eravamo stranamente sani e liberi di andarcene! Fiiuuu!!!
Prossima tappa: ryokan Homeikan Daimachi. Una favola, tutto vero: stanza enorme con tatami, tre futon, pannelli scorrevoli in legno e carta di riso, yucata per noi, yucata mignon per la piccola, tavolino basso e servizio da the…Per non parlare del delizioso giardino giapponese! Che incanto…meno incantevole incatenare Alice per impedirle di bucare le pareti di carta!
Dopo il mio selvaggio reportage fotografico, abbiamo lasciato i bagagli diretti verso il quartiere Shinjuku per la visita al Metropolitan Government Office di Kenzo Tange. La vista panoramica dal 45° piano è gradevole ma non così emozionante se paragonata a quella delle Sears Tower di Chicago che era da capogiro! La sera a cena con Marco in un locale giapponese in cui i tavoli sembravano i banchi di scuola delle elementari da quanto erano piccoli e bassi!


mercoledì 13 maggio 2009

La mia prossima vita

In un'altra vita avevo gli occhi a mandorla e vivevo in Giappone!
Tokyo è un assaggio della vita che vorrei: una città di persone sorridenti e composte, sinceramente ossequiose, indaffarate e gentili, che non assordano gli altri con il rumore della propria voce, che parlano in silenzio.
A Tokyo non si urla, non si schiamazza, si ha da fare e da lavorare ma non si calpesta nessuno, si chiede hai bisogno? ma con discrezione, ci si scusa, anche pubblicamente, e si ringrazia con l'inchino.
A Tokyo sei quello che vuoi, una gothic lolita o una ragazza in kimono, un uomo d'affari in completo Armani e mascherina per i microbi.
Si può bere the verde, succhiare spaghetti, dormire in un ryokan e incontrare Doraemon!
In casa cammini scalzo, per la strada cammini sicuro.

Ma se sei un italiano in perenne ritardo, rincorri urlando una terribile bambina capricciosa, ti soffi il moccio con i tovaglioli e usi le bacchette infilzando il sushi...ahimè, prega per la reincarnazione!

venerdì 8 maggio 2009

giovedì 7 maggio 2009

Turista fai da te?

PROGRAMMA TOKIO

SABATO POMERIGGIO 9 May 2009

  • Arrivo al Narita Airport ore 12.55. Trasferimento al ryokan Homeikan
  • Foto al ryokan Homeikan stanza Daimachi
  • Quartiere Shinjuku per visita al Metropolitan Government Office di Kenzo Tange e vista panoramica dal 45° piano (al tramonto e notturna).
  • Cena nel quartiere Shinjuku e passeggiata a Kabukicho
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DOMENICA MATTINA 10 May 2009
  • Foto al ryokan Homeikan stanza Morikawa
  • Parco Shinjuku Gyoen per vedere la fioritura dei ciliegi
  • Pranzo in una teahouse all’interno del parco

DOMENICA POMERIGGIO 10 May 2009

  • Passeggiata nel quartiere Harajuku alla caccia delle gothic lolita passeggiando lungo Takeshita Dori.
  • Visita del Meiji Jingu tempio scintoista
  • Cena nel quartiere Harajuku

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LUNEDI MATTINA
11 May 2009

  • Visita al Rikugien Garden, giardino giapponese vicino al nostro ryokan

LUNEDI POMERIGGIO 11 May 2009

  • Pranzo veloce a Shinjuku per l’appuntamento del pomeriggio.
  • Visita guidata con le giappe al quartiere di Asakusa con il Tempio Sensoji, tempio buddista.
  • Passeggiata in Kappabashi Dougugai-dori (ultima tappa del tour guidato) per vedere i cibi finti e fare shopping per la casa
  • Cena nel quartiere di Asakusa e passeggiata (foto notturne tempio)
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------- MARTEDI MATTINA 12 May 2009
  • Allenamento di Sumo al Ryogoku Kokugikan e visita al Sumo Museum. Pranzo a base di Chanko-nabe, il cibo dei lottatori di Sumo! oppure
  • Shopping nel grande magazzino Isetan a Shinjuku oppure
  • Passeggiata e shopping nel quartiere di Shibuya
  • trasferimento al Narita Airport nel tardo pomeriggio per il ritorno a Beijing. Sayonara!

Sono troppo ottimista?

mercoledì 6 maggio 2009

I bambini non sono felici...più palline!

Vedete la testolina spuntare da questo oceano di palline?
Ebbene, ieri è stato per Alice il giorno più bello del suo soggiorno pechinese, trascorso al Fundazzle, il paese dei balocchi! Ho fatto penitenza e, anzichè visitare uno degli innumerevoli parchi, tanto belli per me, ma senza giochini per Alice, ho deciso di portarla in questa ludoteca cinese che poi è anche tanto milanese, con la differenza che è di proporzioni ciclopiche! Altra differenza: non c'era nessuno!!! Una decina di bambini in uno spazio spropositato...
Oltre ai tuffi nel Mare Magnum pallinoso, Alice ha fatto la scimmia in un intricato e gigantesco intreccio di tunnel, ha guidato macchinine come un vero "dentista" (autista o tassista, N.d.A.), ha lanciato palloni del diametro di 1 metro, e ha corso e sudato copiosamente. Nel frattempo la mamma sudava e basta...
Insomma in questo posto infernale finalmente abbiamo sfogato le energie e posso garantire che la piccola non si è fermata un momento, infatti le foto sono tutte mosse!...piccolo problema: ora vuole andarci tutti i giorni e mi chiede se, per caso, non sia la scuola materna!

p.s.: per dovere di cronaca, l'altro ieri abbiamo finito il giro dei parchi dei templi visitando il parco Yue Tan, Tempio della Luna. Bello, ma, se devo fare la schizzinosa, preferisco gli altri...Ad ogni modo Alice si è divertita: ha ballato al suono di un flauto traverso con una bimba cinese, ha giocato con una macchinina radiocomandata e ha guardato un allenamento di tai-chi. Poi tutti a casa: caldazza insopportabile!

domenica 3 maggio 2009

Capriole e pizza

La mattina di ieri è stata una vera sola! Siamo stati al mercato di Panjiayuan, sempre in vena di antichità, ma al posto di bancarelle, cianfrusaglia, confusione e ciarpame tanto desiderati, abbiamo trovato uno scintillante e asettico shopping mall con tanto di vetrine e Carta Visa. Nooo!!! 'Sti cinesi con la loro maledetta voglia di omologarsi all'Occidente...
Fortuna che alcune tradizioni rimangono, come quella dell'arte acrobatica cinese! Le sorti della giornata, infatti, si sono risollevate quando, nel pomeriggio, abbiamo assistito allo show acrobatico del Chaoyang Theatre. Che emozione! Le cinesine sono equilibriste di gomma!
La sera abbiamo fatto cio' che un italiano all'estero non dovrebbe mai fare: mangiare in un ristorante italiano! Verdure in pastella nostrane con tanto di funghi e alghe, pollo con contorno di spaghetti al sugo! Ma alla fine è stata una bella esperienza e Alice ha impastato la pizza!

Primo Maggio tra moderno e antico


Primo Maggio alla scoperta della rossa Pechino!
Dato che le previsioni del tempo non erano fantastiche ci è sembrata una buona idea ripararci dalla pioggia (gocce: poche ma grosse come bombe d'acqua) nel National Grand Theatre. A parte le solite difficoltà di spostamento tra metropolitane affollatissime, sottopassi e ingressi occulti...il teatro merita davvero una visita! Dopo tante pagode cinesi mi mancava un po' di architettura contemporanea: il National Grand Theatre è una stupenda cupola “a uovo” realizzata con una struttura in titanio e vetro che "galleggia" sull'acqua. L'interno è molto futuristico, con spazi dalle enormi proporzioni, scale mobili, uno studiato gioco di luci e riflessi anche grazie al sapiente uso dei materiali...L'ho trovato un po' freddo, senza quell'odoraccio di teatro che mi piace tanto respirare, ma forse perchè non sono entrata nelle sale teatrali, il vero cuore! Pero' carina l'idea di intrattenere i visitatori con stralci di opera interpretati da avvenenti cantanti cinesi sparse qui e là per il teatro.
Anche qui Alice ha conosciuto una simpatica amichetta cinese, la separazione è
stata strappalacrime! Forse dovrei mandarla all'asilo...
Tornato il solleone, dopo un rapido pasto di panini abbiamo deciso, noi veri temerari, di avventurarci A PIEDI verso la Liulichang Jie, la via dell'antiquariato cinese (tanto è vicina...). Non mi soffermerò a fare commenti sul mezzo di locomozione scelto (i piedi) che, guarda caso, si è rivelato alquanto inadeguato, ma diciamo che, alla fine, ne valeva la pena! Si tratta di una via con negozietti che vendono carta di riso, pennelli da calligrafia, stampe cinesi, antichi (?) strumenti musicali, statue dei soldati di terracotta di Xi'an, leoni, cavalli...
Vera o falsa che sia, prima o poi una testona lignea di Buddha me la compro!
Cammina cammina ci siamo addentrati negli hutong e, che dire, dobbiamo essere sembrati uno strano quartetto...due uomini bianchi con birrozza cinese in una mano e passeggino con minore nell'altra, donna pazza che scatta foto a tutto cio' che si muove e non!

La giornata negli hutong è finita in bellezza con assaggio degli spiedini di montone cotti per strada: davvero squisiti e se sono ancora qui a dirlo...