venerdì 28 maggio 2010

Gatto rognoso bel gattone

In questi giorni, lasciati alle spalle traslochi e accidenti vari, mi sto concentrando sul mio cinese che ultimamente è andato avanti a singhiozzo. Comunque sto raggiungendo certi risultati. Se debitamente interpellata so raccontare la storia, scritta di mio pugno, di una bambina molto carina, chiamata Xiǎo Kū, che indossa un bel vestitino e un fiocco rosso nei capelli. La bimba ha un grazioso gatto arancione, ma oggi il gatto è malato e lei lo deve portare all’ospedale degli animali. Nonostante il tentativo di raggiungere in taxi l’ospedale, a causa del traffico intenso il gatto è morto. Ora la bimba, abbracciando il gatto morto, piange.
Bella no? Non molto utile ai fini della vita pratica, ma saper parlare di gatti rognosi regala una qual soddisfazione…

mercoledì 26 maggio 2010

Melting pot


Non siamo ancora riusciti a eliminare il folletto malevolo ma con qualche accortezza siamo sopravvissuti. Nel frattempo Alice s’è fatta un sacco di amici. La prima è una bimba vietnamita sui 3 anni che ripete le parole di Alice come un pappagallino. Poi c’è una cinesina sui 5-6 anni che è salita a giocare da noi chiedendo il permesso ai genitori col cellulare. I mezzi sono cambiati ma la filosofia è la stessa degli anni ’70, quando i genitori non sapevano dove fossi finché non ti chiamavano dalla finestra… Poi c’è Ana, di 3 anni, mamma inglese e papà peruviano dalla chiacchiera veloce e il sorriso facile… Venerdì scorso ho conosciuto in cortile un distinto signore cinese di una certa età. Nonostante i miei puerili sforzi di parlare in cinese la conversazione slittava molto spesso sull’inglese. Ero molto curiosa di sapere da dove venisse il suo inglese. I’m from Australia! In effetti i suoi occhi azzurri (a mandorla!) avrebbero dovuto farmi intuire qualcosa… Infine, dulcis in fundo, tra i nuovi incontri l’amato Darron, il vicino di casa di 5 anni che viene spesso a giocare da noi (come in questo momento). Mamma e papà cinesi che parlano, anche loro, un insolito inglese fluentissimo. Come mai? Semplice, hanno vissuto dieci anni in California. Ora, tornati in Cina, lui sta a Shangai dove lavora per e-bay e torna a casa nel week-end, lei sta per aprire una associazione culturale per bambini, con attività, giochi e corsi di cinese. Una coppia davvero interessante. Proprio ora la mamma di Darron mi ha suonato per chiedermi una padella per cucinare i pancakesVery american life!

lunedì 24 maggio 2010

Quel mazzolin di fiori...



...che vien dal mio parchetto!

martedì 18 maggio 2010

Pussavia da questa casa


C’era una volta un papà che voleva tanto bene alla sua bambina e avrebbe fatto di tutto pur di vederla felice. Un giorno decise che era arrivato il momento di cambiare casa, di trovarne una nel verde, adatta alle scorribande in bicicletta, con scivoli all’aria aperta e una cameretta bella spaziosa dove creare il nido di gioco per la sua bambina. Detto fatto, dopo un’accurata ed estenuante ricerca trovò la casa giusta.
Ma ancora non sapeva che la casa era stregata, abitata da un folletto dispettoso e molto antipatico chiamato Pussavia. Il folletto era molto testardo, caparbio e risoluto, non voleva condividere la sua casa con nessuno e si era messo in testa di cacciare tutti, soprattutto la mamma della bambina che con troppa presunzione ficcava le mani dappertutto per fare ordine e pulizia. I folletti, si sa, amano lo scompiglio e il giorno del trasloco fu grande festa per lui. Scatoloni giganti accatastati in disordine, sacchi, sacconi, sacchetti, borse, borsoni borsette… Una vera manna! Il folletto saltava da uno scatolone all’altro urlando di gioia, facendo baccano e nascondendo gli oggetti. Dov’è il mio pigiama? chiedeva papà… Dov’è la padella? diceva la mamma… Dov’è la mia bambola? domandava la bimba… Una grande confusione, non si capiva più nulla e tutti erano stanchi e nervosi. Soprattutto la mamma che aveva un diavolo per capello perché tutto andava storto. La cucina e il bagno erano proprio zozzi ed era tutta colpa del folletto sporcaccione ma lei, poverina, non lo sapeva. Papà stava cercando di spostare una scrivania ma Pussavia, da vero lestofante, fece cadere a terra il mobile facendo un buco nel pavimento. Gli scherzacci di Pussavia erano appena cominciati. All’ora di cena tutti si sedettero per la cena e lesto Pussavia fece saltare la corrente e approfittò del buio per rubare dal tavolo la bottiglia dell’acqua. Poi, non pago, andò in bagno e bloccò per tre giorni l’acqua calda nella doccia. La mamma era esausta e disperata: dopo una giornata di traslochi e pulizie neppure un bagno caldo… Solo la bimba era felice di correre, giocare e saltare il bagnetto! Dopo qualche ora Pussavia constatò che la famigliola era ancora lì, piazzata in casa sua, nonostante tutto. Decise allora di liberare dalle tubature del bagno una puzza mefistofelica che non li avrebbe più abbandonati. Con il fetore se la sarebbero data a gambe! Invece no, i poverini distrutti e assonnati andarono a letto. Ma il folletto mattacchione aveva trasformato il lettone di papà e mamma in un asse da stiro! Ohi! Ohi! povere vecchie ossa… Il mattino dopo la mamma stanca, triste e un po’ incriccata, preparò la colazione nella cucina che, neanche a dirlo, era a dimensione di folletto. Se apriva il frigo doveva chiudere la porta, se apriva un cassetto doveva chiudere un’antina, se apriva il rubinetto doveva spegnere il gas. Un vero pasticcio e più la mamma si intristiva più il folletto se la rideva. Venne l’ora di andare a scuola e al lavoro ma, scesi in strada, i tre non riuscivano a trovare un passaggio che li portasse a destinazione. Non un taxi, non un triciclo, non un calesse, non una bici… nulla. Solo Caronte passava di là e loro dovettero accontentarsi. La sera, dopo una lunga e faticosa giornata, senza la consolazione di un bagno caldo, papà e mamma decisero di guardare la tv, ma Pussavia aveva messo nell’apparecchio un fastidioso ronzio di sottofondo. Optarono allora per la lettura di un buon libro sdraiati sull’asse da stiro, ma Pussavia aveva trasformato le lampade da comodino in due fiochi lumini da morto.
Alla fine papà e mamma pensarono che in quella casa tutto era un po’ rotto, un po’ sporco e un po’ misterioso. Fu a quel punto che un dubbio li assalì: saremo mica in Cina?

domenica 16 maggio 2010

Egregi zii...



...dal giardino del suo nuovo castello Alice vi augura un buon compleanno!

domenica 9 maggio 2010

Mamma mia!


Auguri a tutte le mamme, soprattutto alla mia.

martedì 4 maggio 2010

Trasloco in vista


Sapete una cosa? Ne ho le scatole piene...

sabato 1 maggio 2010

Primo Maggio


Compagni, buona Festa del Lavoro!