martedì 18 maggio 2010

Pussavia da questa casa


C’era una volta un papà che voleva tanto bene alla sua bambina e avrebbe fatto di tutto pur di vederla felice. Un giorno decise che era arrivato il momento di cambiare casa, di trovarne una nel verde, adatta alle scorribande in bicicletta, con scivoli all’aria aperta e una cameretta bella spaziosa dove creare il nido di gioco per la sua bambina. Detto fatto, dopo un’accurata ed estenuante ricerca trovò la casa giusta.
Ma ancora non sapeva che la casa era stregata, abitata da un folletto dispettoso e molto antipatico chiamato Pussavia. Il folletto era molto testardo, caparbio e risoluto, non voleva condividere la sua casa con nessuno e si era messo in testa di cacciare tutti, soprattutto la mamma della bambina che con troppa presunzione ficcava le mani dappertutto per fare ordine e pulizia. I folletti, si sa, amano lo scompiglio e il giorno del trasloco fu grande festa per lui. Scatoloni giganti accatastati in disordine, sacchi, sacconi, sacchetti, borse, borsoni borsette… Una vera manna! Il folletto saltava da uno scatolone all’altro urlando di gioia, facendo baccano e nascondendo gli oggetti. Dov’è il mio pigiama? chiedeva papà… Dov’è la padella? diceva la mamma… Dov’è la mia bambola? domandava la bimba… Una grande confusione, non si capiva più nulla e tutti erano stanchi e nervosi. Soprattutto la mamma che aveva un diavolo per capello perché tutto andava storto. La cucina e il bagno erano proprio zozzi ed era tutta colpa del folletto sporcaccione ma lei, poverina, non lo sapeva. Papà stava cercando di spostare una scrivania ma Pussavia, da vero lestofante, fece cadere a terra il mobile facendo un buco nel pavimento. Gli scherzacci di Pussavia erano appena cominciati. All’ora di cena tutti si sedettero per la cena e lesto Pussavia fece saltare la corrente e approfittò del buio per rubare dal tavolo la bottiglia dell’acqua. Poi, non pago, andò in bagno e bloccò per tre giorni l’acqua calda nella doccia. La mamma era esausta e disperata: dopo una giornata di traslochi e pulizie neppure un bagno caldo… Solo la bimba era felice di correre, giocare e saltare il bagnetto! Dopo qualche ora Pussavia constatò che la famigliola era ancora lì, piazzata in casa sua, nonostante tutto. Decise allora di liberare dalle tubature del bagno una puzza mefistofelica che non li avrebbe più abbandonati. Con il fetore se la sarebbero data a gambe! Invece no, i poverini distrutti e assonnati andarono a letto. Ma il folletto mattacchione aveva trasformato il lettone di papà e mamma in un asse da stiro! Ohi! Ohi! povere vecchie ossa… Il mattino dopo la mamma stanca, triste e un po’ incriccata, preparò la colazione nella cucina che, neanche a dirlo, era a dimensione di folletto. Se apriva il frigo doveva chiudere la porta, se apriva un cassetto doveva chiudere un’antina, se apriva il rubinetto doveva spegnere il gas. Un vero pasticcio e più la mamma si intristiva più il folletto se la rideva. Venne l’ora di andare a scuola e al lavoro ma, scesi in strada, i tre non riuscivano a trovare un passaggio che li portasse a destinazione. Non un taxi, non un triciclo, non un calesse, non una bici… nulla. Solo Caronte passava di là e loro dovettero accontentarsi. La sera, dopo una lunga e faticosa giornata, senza la consolazione di un bagno caldo, papà e mamma decisero di guardare la tv, ma Pussavia aveva messo nell’apparecchio un fastidioso ronzio di sottofondo. Optarono allora per la lettura di un buon libro sdraiati sull’asse da stiro, ma Pussavia aveva trasformato le lampade da comodino in due fiochi lumini da morto.
Alla fine papà e mamma pensarono che in quella casa tutto era un po’ rotto, un po’ sporco e un po’ misterioso. Fu a quel punto che un dubbio li assalì: saremo mica in Cina?

9 commenti:

nonna chica ha detto...

...perchè non ti metti a scrivere favole!?

emigrante ha detto...

...se sopravvivo al folletto, magari chissà...

vale b ha detto...

Se anche il folletto è cinese si romperà, prima o poi.

vale b ha detto...

Ma non era rimasto a Milano il folletto che avete preso in prestito? (L'aspirapolvere, intendo e questo non si rompe, avrà quasi trentanni.)

vale b ha detto...

Ma chi commenta col mio account?!?

emigrante ha detto...

Hai una doppia personalità?

nonna Paola ha detto...

Stanamente è sparito il mio commento!
Forse perché avevo associato il folletto ad uno spiritello dispettoso che alberga in ognuno di noi quando si incontrano delle contrarietà? Forse perché avevo associato la fantastica favola alle monellerie del gattino Miaomiao, tanto caro alla mia principessa? Baci

vale b ha detto...

Non ho una doppia personalità.
Sì che ce l'hai.
Stai zitta tu.

Unknown ha detto...

Sono stato io perchè hai lasciato sul computer un gran casino. (Questo lo ha detto vostro fratello il "Tennico" del computer.)