martedì 22 giugno 2010

Il volo del dragone



Weekend denso di emozioni. Sabato scorso siamo andati a Long Qing Xia, a nord di Pechino. Comitiva di dieci italiani caciaroni, una bambina monella e un autista rassegnato. Posto cinesissimo, cioè un geniale miscuglio di trovate kitsch, natura artificiale e migliaia di migliaia di migliaia di cinesi. Sul pendio della montagna si adagia un gigantesco dragone (long) che invita i turisti a entrare nelle sue fauci per poi comodamente scalare l'interno delle sue viscere lungo una serie infinita di poco poetiche scale mobili. Lascio a voi immaginare dove si posizioni l’uscita… Per ammazzare il tempo, solite cose: battaglia di pistole ad acqua e canti da osteria. L’immagine dell’Italia nel mondo? Rovinata per sempre. Nonostante ciò, una gita che merita di essere fatta. Se non altro per assistere allo spettacolo mozzafiato di Andrea che si esibisce in un bungee jumping sull’acqua. A nulla sono valse le urla di Alice che gli intimavano di non farlo, che lei gli vuole bene, che la sua vita ha ancora un valore… L’intrepido ha ceduto al brivido dell’adrenalina e si è tuffato nel vuoto da un’altezza a dir poco imbarazzante. Quando si dice fiducia nella tecnologia cinese!

giovedì 17 giugno 2010

Scorpacciata di ying tao


Ieri festa nazionale in Cina, si celebrava il Dragon Boat Festival , ossia il Duānwǔ Jié, per commemorare la morte del poeta cinese Qu Yuan. Fedele ministro del re, viene falsamente accusato di tradimento dagli altri funzionari di corte ed espulso ingiustamente dal regno. Durante il suo esilio Qu Yuan cova rancore verso il suo re e il suo popolo e compone molte poesie per esprimere la sua rabbia. Quando non ne può più, all’età di 37 anni si appende una pietra al collo e si getta nelle acque del fiume Miluo. Il popolo, che improvvisamente si accorge che Qu Yuan è un uomo retto e giusto, accorre al fiume. Numerose barche solcano le acque nel disperato tentativo di salvarlo. Da qui il Dragon Boat Festival che ogni anno commemora questo tentativo di salvataggio. Il cibo tradizionale di questa festa è lo zòng zi, che mi è stato descritto come un pugnetto di riso colloso avvolto in una foglia di bambù, ma che non ho avuto la gioia di assaggiare. Secondo la leggenda, i pacchetti di riso vengono gettati nel fiume per distrarre i pesci dall’insana intenzione di mangiucchiarsi il corpo del poeta. Un'altra versione afferma che gli zòng zi servono a placare le ire di un drago che vive nel fiume. Fatto sta che alla faccia di Qu Yuan, ieri ce ne siamo andati a raccogliere ciliegie fuori Pechino. Giornata molto carina in compagnia di Tony, compagnuccio di Alice, e dei suoi gentilissimi genitori che ci hanno invitati e scarrozzati in questa bucolica esperienza all’aria aperta. Che dire, le abitudini cinesi per le gite fuori porta sono piuttosto strane rispetto alle nostre. Appuntamento alle 8:30 (che significa alzataccia), puntualità estrema, partenza, arrivo, raccolta delle ying tao, preparazione brace, pranzo, rientro. Prima delle 13:00 eravamo già in casa. Organizzazione militare ineccepibile. Tuttavia, nonostante i ritmi marziali, la gita è stata molto divertente. A 30 km da Pechino, in aperta campagna, ci sono molti frutteti. Che meraviglia, il mio sogno è possedere un ciliegeto, gioia degli occhi in primavera, gioia del palato in estate. In cima a scale da vertigine abbiamo raggiunto i rami più alti per cogliere le ciliegie più succulente, mentre Alice si arrampicava sugli alberi. Poi barbecue con spiedini di gamberi, salsicce cinesi, funghi giganti, patate. Contorno di pop corn (?) e per dessert banana alla brace! Certo una bella braciola mi è mancata, ma volete mettere il fascino orientale... La compagnia poi merita due parole. Il papà di Tony è un dentista, la mamma una dottoressa, e lavorano nello stesso ospedale. Quando le chiedo che tipo di medico sia, mi risponde che lavora nel reparto di Terapia Intensiva e per spiegarsi meglio, giusto a scanso di equivoci, mi dice: sai, quel reparto dove i pazienti, di solito, muoiono… Medicina cinese, eh?

lunedì 14 giugno 2010

Anguria gialla?



Immaginate la nostra faccia dopo avere tagliato una banale anguria...
In Cina tutto, ma proprio tutto, è giallo!

sabato 12 giugno 2010

Promossa!


Lily (Montessori’s teacher) dice:
Alice è felice in classe, siamo contenti dei suoi progressi in molti aspetti.
Sviluppo intellettuale: è interessata nei lavori riguardanti la vita pratica, per esempio tagliare la frutta, disporre i fiori, spazzare i pavimenti, preparare la tavola per il pranzo. E’ anche appassionata ai lavori che interessano l’area sensoriale. Ama gli esercizi relativi alle forme e ai colori. In questo periodo tende a lavorare molto sulla matematica, ama contare.
Sviluppo sociale: Alice è molto felice di entrare in contatto con gli altri, e sarà facile per gli altri bambini sentirsi vicini a lei. Per questo è molto importante aiutarla a imparare come essere sempre gentile e rispettosa verso gli altri.
Spero che Alice continui felicemente i suoi progressi nel prossimo anno scolastico.

Uncle Tom (English Class) dice:
Alice sta iniziando ad ascoltare attentamente un interlocutore che parli inglese ed esprime le sue necessità con semplici frasi. Sta progredendo nell’uso di brevi frasi in inglese e richiede incoraggiamento. E’ entusiasta del circle time e partecipa alle attività di gruppo e alle canzoni. Ama in particolare i temi degli insetti e degli animali della fattoria. Auguro ad Alice il meglio per il prossimo anno scolastico.

Nin laoshi (Chinese Class) dice:
Alice è un’espansiva e allegra bambina che porta tanta gioia nella nostra classe. Alice è in grado di ripetere le frasi in cinese dell’insegnante e la sua pronuncia è molto precisa. Che bambina eccezionale! Durante la lezione di cinese è in grado di recitare il poema cinese “Dizigui”, canzoni per bambini, e partecipare a molti giochi di gruppo. Sono molto orgogliosa e felice di constatare il suo forte interesso verso la lingua cinese. Spero che lei avrà lo stesso interesse e grande passione verso il cinese quando tornerà a scuola in Settembre. Alice, continua il tuo buon lavoro! Lavora duro!

Siamo onorati di conoscere Alice perché mostra le virtù della Generosità, della Gentilezza, della Sincerità, del Servizio e dell’Obbedienza, quando condivide la sua collana con i suoi amici, quando vede la maestra arrivare e immediatamente le offre un cuscino su cui sedere, quando trova una scheggia di vetro e la consegna alla maestra per gettarla via, quando prepara la tavola e dispone le posate per i bambini, quando sente la maestra cantare e le prende la mano immediatamente.

Amiche


Ana e Alice

venerdì 11 giugno 2010

La cabala dei Mondiali

Oggi si aprono i Mondiali di calcio 2010 che si giocheranno in Sudafrica. Premesso che del calcio non me ne importa un fico secco, devo ammettere che i Mondiali esercitano su di me un fascino esotico. Sarà l’idea di un evento di portata mondiale, sarà la sensazione di un’eccitazione collettiva. Sta di fatto che non ricordo né dove si siano giocati, né tanto meno chi li abbia vinti, ma sono sempre stati, negli anni passati, un piacevole sottofondo di vita. Un po’ come la colonna sonora in un film… Insomma durano un mese, è proprio impossibile per chiunque ignorarli! Ma solo oggi mi sono resa conto di una strana coincidenza cabalistica che coinvolge il campionato e la mia vita. All’apertura dei Mondiali 1986, giocati in Messico, i miei fratelli erano due fagotti di 2 settimane. Alla vigilia dell’orale di maturità, la famosa notte prima degli esami, si giocava negli Usa una partita dei Mondiali 1994… come dimenticarlo? Durante i Mondiali 2002 ospitati da Giappone e Corea del Sud, convolavo a giuste nozze. L’estate dei Mondiali 2006, giocati in Germania, passeggiavo con Alice neonata in carrozzina mentre dalle finestre delle case uscivano urla disumane. Quest’ anno mi trovo a Pechino e anche questa è una situazione un tantino fuori dall’ordinario. Di questo passo, chissà cosa hanno in serbo per me i Mondiali 2014…

giovedì 10 giugno 2010

Più cinese di così…

Buon compleanno a mamma Rosa!

Quando mi sono trasferita a Milano, ho impiegato anni per sentirmi “milanese” senza riuscirci. Non è mica facile. Va detto, però, che ci sono alcuni passi obbligati da compiere per acquisire la “cittadinanza”, che in definitiva si riconducono a: trovare un buon parrucchiere, trovare un buon dentista. A Milano l’ho fatto, ma da quando vivo a Pechino ho abilmente svicolato entrambi i problemi. E la mia capigliatura lo dimostra. Ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine, e non sto parlando di capelli, purtroppo. Domenica scorsa, masticando un soffice (?) fritto indiano provo una fitta di dolore al molare superiore destro. Arrivata a casa scopro che un pezzo del mio dentone si è tragicamente spezzato. Nooo… fatemi tutto ma dal dentista CINESE nooo!!! Disperazione pura. Cercando di mantenere la calma cerco di pensare a come continuare a vivere per altri sette mesi con un buco gigante in un dente, senza ricorrere a cure mediche… ci metto il Pongo? Maurizio mi dissuade dal compiere l’insano gesto e, mio malgrado, mi convince ad andare da un dentista. Navigando su internet troviamo diverse testimonianze esemplari di Occidentali traditi dai propri denti. Un tizio, a cui era stato raccomandato di non tardare all’appuntamento delle 9:00, arriva comunque in ritardo e trova lo studio dentistico ancora chiuso. Quando le assistenti finalmente si fanno vive, lo fanno accomodare in un cantiere! Lo studio è ancora in ristrutturazione, capita no? Beh, in Cina capita. Di solito, non ho la fobia del dentista, ci vado da sempre. Ma qui è tutta un’altra storia. Se gli oggetti si rompono e i vestiti si scuciono, figuriamoci cosa può succedere ad un’ otturazione made in China. Niente panico, lunedì come una bambina mi faccio accompagnare mano nella mano dal dentista più caro scovato in tutta Pechino. Devo dire che l’impatto con lo studio dentistico è rassicurante. Non fosse per gli occhi a mandorla che scrutano nelle mie fauci avrei giurato di essere in Italia. Tutto uguale, strumenti, trapani (sigh), radiografie… C’è solo una differenza: mentre il dottore mi fa l’iniezione per l’anestesia l’infermiera mi assiste con amorevoli colpetti sulla spalla. Incoraggiamento cinese, niente male. Sortisce un effetto rincuorante e anche un pizzico imbarazzante... Insomma alla fine anche questa è fatta.
Il buon dentista ce l’ho, non mi resta che trovare un buon parrucchiere.