Siamo tornati da Bali da una decina di giorni e già abbiamo prenotato la prossima uscita! Sto cominciando a soccombere in questo turbinio di vacanze…per carità, non mi lamento, ma è un lavoro! Mi sento un po’ Syusy Blady: l’ho invidiata tanto in passato e ora vivo come lei…a parte le telecamere (per fortuna). Nel frattempo, tra un viaggio e l’altro, la nostra vita pechinese continua. Ultimamente siamo stati a vedere uno spettacolo di Kung Fu al Red Theatre: cinesi che si spaccavano tavolette di ardesia sulla capoccia, si sdraiavano su letti di chiodi, venivano sollevati con lance infilzate nell’ombelico. Tutto ciò aveva un che di comico, non so…
Altra bella esperienza orientale è stata una domenica al City Seaview, una sottospecie di parco acquatico cinese con gli scivoli, la piscina con le onde e la sabbia. Detta così sembra un posto fantastico, in realtà è una discutibile imitazione del mare, con tanto di palme di plastica: molto molto cinese, troppo troppo cinese! Diciamo che gli standard europei sono un filino superiori! Basti pensare che la sabbia (un po’ troppo marroncina, ora che ci penso!) è usata come sabbiera dai candidi fanciulli cinesi!
Un sabato mattina, invece, ci siamo regalati la visita del Museo di Scienze Naturali, anche qui grandi aspettative un tantino deluse, in verità. Se fossi vissuta negli anni Settanta in Italia forse avrei visitato un museo simile: dinosauri robottoni con rumorosi meccanismi di movimento azionati da fili elettrici scoperti, tutto in assoluta sicurezza, insomma! Continuo a ripetermi che siamo in Cina, ma certi giorni proprio me ne dimentico…La fauna in visita al museo era più interessante della fauna esposta! Con tutto il rispetto per il popolo d’Oriente ma, ditemi voi, si può entrare in un museo in braghe corte, calzini, mocassini, e canotta bianca arrotolata fin sotto le ascelle con la panza in bella mostra? Giorgio Armani sarebbe svenuto per lo shock.
Infine l’ultima cineseria che ci ha allietato è stato un bel pranzetto domenicale condiviso con i colleghi italiani e cinesi di Mauri. Saletta privata, cucina tipica dell’Inner Mongolia con annesso spettacolino cantato e suonato. Un vero spasso e alla fine ci siamo alzati da tavola con la pancia farcita di anatra alla Pechinese!
Tra Kung Fu, nuotate, panze al vento e anatre, continuiamo ad arrovellarci sulla scelta della scuola materna, con le idee sempre più confuse e il cervello sempre più in pappa! Forse pretendo Harvard ma la scelta sta diventando ardua! Oltre i primi due asili di cui ho già parlato, ne abbiamo visitati altri tre. E ci piacciono pure, non fosse per alcune grosse perplessità…
La 3e International, da noi ribattezzata il Liceo Linguistico, è una scuola bilingue “coi muscoli”, gestita da una brizzolata Anne, professoressa universitaria dell’Università del Michigan. Qui gli spazi sono meravigliosi, le aule spaziose e luminose, col proprio bagnetto, arredo in legno chiaro, grandi finestroni affacciati sul giardino della scuola e sull’adiacente Side Park. Giardino in cui si trovano giochi, tricicli, un recinto con la sabbia, e l’orto gestito dai bambini! L’obbiettivo primario di questa scuola è impartire la lingua, anzi le due lingue, a tutti i costi: la mattina l’inglese e il pomeriggio il cinese, fifty-fifty. E gli insegnanti si applicano con ogni mezzo, compresa una fornitissima biblioteca di libri per bambini, con angolo lettura morbidoso. Si ha l’impressione di essere già in una scuola elementare e questo mette un po’ soggezione! La prof.ssa ha insistito molto sull’apprendimento linguistico attraverso un approccio western condiviso anche dalle insegnanti cinesi! Ma perché? Dobbiamo forse temere l’approccio eastern? A quanto pare sì! Un tempo nelle scuole cinesi i bambini si disponevano in ordinate file di banchi, la maestra impartiva la lezione e l’alunno meritevole veniva lodato, quello pelandrone veniva denigrato e deriso davanti alla classe. Non so voi, ma a me ricorda tanto la scuola italiana, perlomeno le mie elementari…altro che cinesi, tutto il mondo è paese!
Insomma in linea di massima il Liceo Linguistico è molto valido, peccato non sia una scuola montessoriana…Devo confessare che mi sono informata un po’ su questa signora del ‘900 e mi sono lasciata completamente affascinare dal personaggio e dal metodo!
Che ve ne pare?
Questa scuola sulla carta è PERFETTA, troppo perfetta, sinistramente perfetta!
Infatti, indagando un po’, abbiamo scoperto la trappola: il fondatore appartiene alla comunità Bahai, una religione monoteista che conta 7 milioni di fedeli sparsi in tutto il mondo, che professa principi morali peraltro condivisibili: le cosiddette Virtù. Fratellanza, gentilezza, altruismo, generosità vengono impartite ai bambini attraverso storielle e canzoncine. Per carità, tutto molto etico, ma si tratta di educazione morale o di lavaggio del cervello? Siamo di fronte a educatori o a sciroccati? Potete capire che un po’ di brividi giù per la schiena mi sono corsi…
Accidenti, e pensare che questa scuola, che chiameremo
Last but not least, Mammolina: la posso definire, senza timore di smentita,
Perciò, tirando le somme, liceo linguistico, la setta e il pacco postale: questi sono gli scenari che ad oggi ci si prospettano. Aiutooo…ho bisogno di riflettere!
P.s.: quasi dimenticavo, rosiconi: la nostra prossima meta è Koh Samui, Thailandia.
mercoledì 26 agosto 2009
Vita pechinese
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2 commenti:
ciao Alice, dì alla mamma e al papà che l'asilo deve essere vicino,per evitare strss per te e per loro; a me sembra che il secondo asilo tra i cinque ispezionati, è adatto a te. L'ora al giorno dedicata all'insegnamento morale non guasta! E per un anno non può ritenersi reclutamento di adepti. Baci nonna Paola
Dici? Tu voti la setta? Va bene, terremo presente il tuo giudizio anche se ho sempre un pò il timore che siano degli invasati...E poi mi ha infastidito che non me lo abbiano detto all'incontro, l'ho dovuto scoprire per altre vie...
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