domenica 23 gennaio 2011

Del doman non v’è certezza

Come molti di voi ormai sapranno, la nostra permanenza sul suolo cinese è prolungata fino all’estate 2011. Dico vagamente estate perché in tutta sincerità ancora adesso non sappiamo la data esatta della fine del contratto. Con la solita “serietà” tipica di un’azienda italiana, con un anticipo di qualche giorno sulle nostre scadenze (pagamento della retta dell’asilo, pagamento dell’affitto di casa…), tra il serio e il faceto ci è stato detto “Ehi, non è che, per caso, vi va di rimanere fino a giugno, luglio, agosto… o giù di lì?” Per carità, noi non avevamo altro desiderio che quello di consentire ad Alice di terminare a Pechino l’anno scolastico ma, ne convenite, è quel simpatico “o giù di lì” che è proprio difficile da digerire! Ogni santa volta, allo scadere del contratto, qualcuno in Italia si ricorda vagamente che… oh sì c’è quello là in Cina, ma sì quello coi capelli neri che si è portato la moglie e addirittura la figlia piccola, incosciente!… che ne facciamo più di lui?? Poi, tra una riunione, un caffè alla macchinetta e una pausa pranzo da McDonald’s a qualcuno viene in mente improvvisamente che aveva qualcosa da fare, ma non ricorda esattamente cosa. C’era una faccenda in sospeso, qualcuno mi ha chiesto qualcosa ma ora proprio non mi viene in mente… Passano i giorni e noi qui a fremere per avere una risposta, col fiato sul collo del padrone di casa che minaccia di metterci in mezzo a una strada. Poi finalmente l’illuminazione (o per meglio dire la pietà) spinge qualcuno in Italia a occuparsi del nostro “caso umano” e ci arrivano esortazioni di incoraggiamento quali: per stavolta l’avete sfangata, disfate pure la valigia, il rientro in Italia è posticipato a data da destinarsi! In conclusione sono due anni che la nostra vita va avanti a singhiozzo, senza visibilità sul futuro: oggi siamo qui, domani chi lo sa? Non mi fraintendete, io amo la vita pechinese, e se devo essere sincera vorrei rimanere qui per un altro paio d’anni ma vorrei saperlo in anticipo, vorrei poter organizzare la mia vita, fare delle scelte libere. Noi maniaci, un po’ malati dell’organizzazione e della pianificazione, ci sentiamo un po’ vittime di questo stile di vita improvvisato. Così in questi giorni ci arrovelliamo su quale sia la piega migliore da dare al nostro futuro, a partire dall’autunno 2011. Vale la pena continuare a vivere alla giornata? Vogliamo continuare ad avere risposte approssimative dell’ultimo minuto su quel che sarà il nostro futuro? Oppure è arrivato il momento di raccogliere il nostro meraviglioso bagaglio di esperienze accumulato in più di due anni e con esso far ritorno in madre patria? Beh, spero solo che la mia vita milanese possa essere diversa da quella che ho lasciato. E sono sicura che sarà così, altrimenti c’è sempre tempo per rifare le valigie…

3 commenti:

Unknown ha detto...

"Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto,sia:
di doman non c'è certezza."

Quindi godetevi la vita alla giornata, che a tornare in questo bord...c'è sempre tempo. Intanto noi non scappiamo, ci ritroverete tutti qui ad aspettarvi col piacere di rivedervi felici e contenti.

P.s.: spero che l'eco delle Italiche avventure non vi sia giunto alle orecchie, altrimenti, fossi in voi, chiederei la cittadinanza cinese; non si sa mai che possa servire. Ciao. papà.

Unknown ha detto...

Non potevo scrivere oltre nel commento precedente, ma: per chi non lo sapesse i versi non sono miei, ma credo forse spero di non sbagliarmi di Lorenzo "Il Magnifico" De Medici.

nonna Paola ha detto...

Vivere alla giornata riserva spesso sorprese piacevoli! E la gioia è più grande quando si avverte un'ostacolo che poi viene superato! Non è vero?.Baci alla mia piccolina che mi manca tanto!