martedì 30 marzo 2010

Mamma coniglio


Domenica, una giornata all’insegna dei contrasti, dalla tradizione alla modernità, dal vecchio al nuovo. La mattina visita del Tokyo National Museum e del suo giardino, aperto in occasione della primavera. Museo molto interessante, che mi sarei goduta in serenità se solo non avessi avuto da domare una piccola furia che, come dicono in Cina, pǎo lái pǎo qù per tutta la santa mattina! Abbiamo capito che i musei di arte orientale non sono così attraenti per una bambina di quasi 4 anni, a meno che non la si voglia far allenare per i 100 metri . Decisamente più intrigante e divertente la visita nel pomeriggio al quartiere di Akihabara che insieme a quello di Harajuku annovero tra le mie destinazioni preferite a Tokyo, dove l’eccentricità del Giappone esplode in tutta la sua stravaganza. Akihabara è conosciuta Electric City ed è il paradiso dell’elettronica, probabilmente la più vasta area di vendita del mondo di beni elettronici e computer. Ma la cosa buffa è che il quartiere è popolato da strani individui, appassionati di manga e cartoons. Così è incredibilmente facile incontrare per la strada giovani ragazze vestite da cameriere dell’800 che distribuiscono volantini pubblicitari dei locali in cui lavorano, i cosiddetti maid café. Soggetti umani davvero interessanti. Non è chiaro se i giapponesi siano uguali ai personaggi dei cartoni, oppure i personaggi dei cartoni siano uguali ai giapponesi. E' nato prima l'uovo o la gallina? Sono confusa. E non è servito affatto a chiarirmi le idee entrare in un singolare maid café popolato di… conigliette! Eh sì, perchè le varianti sul tema sono molteplici. Non basta indossare un improbabile divisa da cameriera: una coda riccioluta e lunghissime orecchie nere completano la mise delle curiose inservienti, impegnate a “saltellare” da un tavolo all’altro, nel serissimo compito di prendere le ordinazioni. Persino il cibo sembra finto, uscito da un cartone animato o dal diario di scuola di un’adolescente, ricco di cuoricini, coniglietti e fiorellini disegnati sul piatto. Ciliegina sulla torta l’esibizione canora–danzante di una coppia di conigliette: non vi dico la gioia pura dipinta sul viso di Alice! Il visibilio era a livelli così alti che la dolce fanciulla, sangue del mio sangue, mi ha rinnegata più volte dicendo di volere una coniglia come nuova mamma. Spodestata da un cartone animato vivente, che vergogna! Ma non è tutto. All’uscita abbiamo a stento resistito all’irrefrenabile tentazione di acquistare una lattina con impressa la foto della coniglietta-cameriera, il cui scabroso contenuto è tuttora un mistero. Lasciate le conigliette ai loro salti, abbiamo continuato a gironzolare per le vie del quartiere, imbattendoci in una miriade di negozi dalla merce più curiosa: chitarre rosa confetto con buca a forma di cuore, manga a palate, megafoni di tutte le fogge, Hello Kitty in tutte le salse, e ovviamente montagne di costumi da cameriera, infermiera, scolaretta… Il tutto tempestato da centinaia di insegne luminose e cartelloni pubblicitari, mega schermi con cartoni animati in proiezione senza sosta. Un paradiso insomma, o un inferno, dipende. Optiamo per l’inferno e ci imbattiamo in un maid café con le diavolette! Alice riceve una gigantesca crocchetta di patate su cui la nostra amica diavola scrive ALICE, in italiano col ketchup e in giapponese con la maionese. Altri decori da Smemoranda, insomma. Poi è cominciato lo show, quello di Alice. La piccola è riuscita ad animare l’intero locale, fra le risate dei commensali e le coccole delle diavolesse. Un diavoletto anche lei, ma senza le corna.

3 commenti:

vale b ha detto...

Nuoooooooo!!! La chitarra rosa confetto con la buca a forma di cuore nuoooooooo!!!

emigrante ha detto...

L'ho fotografata per te ;-) contenta?

vale b ha detto...

Ma io la volevo!!!