lunedì 29 marzo 2010

Con un diavolo per capello


Konichiwa, eccoci qua!
Tornati sani e salvi, ma con un diavolo per capello. La luna storta di Alice ha un po’ adombrato il nostro viaggio nipponico. E’ stato un po’ come affrontare una maratona, con spirito sportivo, buona volontà e ottima preparazione fisica, ma con le scarpe troppo strette! Un tormento, insomma. Per la verità le scarpe (cinesi) mi facevano davvero male. Quindi, prendete una bambina pestifera, un bel paio di piaghe da decubito ai piedi, aggiungete un rispettabile mal di testa et voilà, il gioco è fatto. Sono arrivata a questa conclusione: viaggiare coi bambini è una continua scoperta, è un gioco, è un’occasione di incontro, soprattutto per noi burberi liguri lupi solitari. MA… se avete bambini non andate a Tokyo, MAI! Non fatelo, datemi retta, o ve ne pentirete!
Detto questo, il Giappone rimane il mio luogo incantato.
Amo il Giappone, anche se mi tradisce.

1 commento:

nonna Paola ha detto...

Dev'essere davvero un luogo incantato Tokio, se i piedi, la parte più importante del corpo ( per chi vuole deambulare, anche usando aereo... nessi e connessi), passano in secondo ordine! Eh, sì, dove c'è gusto non c'è perdenza! Un bacio grande grande alla mia pestifera principessa