lunedì 15 febbraio 2010

Pagaia, pagaia, pagaia


Rivitalizzanti dal massaggio thailandese del giorno prima, suonati come tamburi da un’energica donnina, siamo pronti per affrontare l’ultima fatica ercolina del nostro soggiorno ad Ao Nang: la gita verso Hong Island e il giro in kayak della laguna. Pagaiando allegramente con la costante fobia che prima o poi Alice si sarebbe buttata a bagno all’inseguimento di un pesce, abbiamo raggiunto la laguna attraverso un percorso a ostacoli degno di nota. Diligentemente in fila indiana, noi pochi avventurieri, abbiamo affrontato l’esplorazione dell’isola via mare, passando attraverso anfratti tra le rocce, in cui filtrava la luce del sole illuminando l’acqua turchese. Magnifico. Meno esaltante la laguna, un enorme bacino d’acqua alta pochi centimetri con qualche mangrovia sulle rive. Con la bassa marea la laguna si svuota completamente e rimane piena solo di granchi.
Strabiliante invece la spiaggia di Hong Island, dove siamo riusciti ad approdare sani e salvi dopo il giro in canoa fatto in solitaria, mentre i nostri compagni completavano la circumnavigazione dell'isola. Il capofila, che sbadato, aveva omesso di dirci che la marea stava salendo e di fare attenzione alla zucca passando sotto le rocce. Poco male, ce ne siamo accorti da soli, fortuna che siamo bassi. Baciata la terraferma, fatti i dovuti ringraziamenti al dio del mare, siamo ripartiti poco dopo alla volta di Paradise Beach, per il pranzo sulla spiaggia.
Come dice la parola, il Paradiso.

1 commento:

vale b ha detto...

Urca, che bellezza... ed io qui, ad ingrigirmi in questa città!!!