sabato 3 aprile 2010

Sayonara Tokyo


E siamo arrivati all’ultimo giorno a Tokyo, durante il quale una pioggia incessante ha innaffiato impietosa i poveri ciliegi in fiore, ma soprattutto i miei poveri piedi. Così ai cerotti sulle piaghe si sono aggiunti brandelli di fazzoletti di carta, nel puerile tentativo di tamponare l’inondazione. Un disastro. Per fortuna invece, siamo riusciti, seppur con sforzi titanici, ad arginare il malumore di Alice che ha trovato pane per i suoi denti, nonostante la giornata uggiosa. Fatta colazione, siamo stati al Simatachi Museum in cui sono ricostruiti pezzi della vecchi Tokyo, un negozio di caramelle, la casa e ufficio di un fabbricante di bollitori di rame e un'abitazione popolare. Un piccolo museo davvero interessante. Il pezzo forte sono i vecchi giocattoli giapponesi con cui è possibile giocare. Trottole, il gioco dell’oca, il tangran, un flipper di legno… niente di meglio per trascorrere una mezza mattinata in serenità. Mattinata che è finita in bellezza all’International Library of Children's Literature dentro Ueno Park, progettata peraltro dal rispettabile Tadao Ando. Se vivessi a Tokyo ci porterei Alice tutti i giorni! Uno spazio magistralmente studiato, illuminato alla perfezione nonostante la giornata grigia, con scaffali ad altezza bambino, cosicché i piccoli lettori possano da soli cercare il loro libro preferito. E così, con l’aiuto della gentile bibliotecaria, abbiamo scovato “Nella nebbia di Milano” e “Nella notte buia” dell’eccellentissimo Bruno Munari, il cui genio ha raggiunto ogni dove nel mondo. Ringrazio quindi Munari, che per un paio d’ore indimenticabili ha placato l’incontenibile Alice, regalandoci inaspettati momenti di gioia. Persino i miei piedi si sono asciugati, tutti ringalluzziti dalla lettura di Munari!
Insomma, una parentesi di calma che, nella burrasca di questo viaggio, mi ha fatto riflettere. Come ho detto più volte, viaggiare con i bambini, nella fattispecie con Alice, è una continua scoperta. Aggiunge sale al viaggio. Tuttavia il limite tra saporito e salato è piuttosto labile. Non sempre ai bambini interessano le cose che piacciono a noi adulti. Il museo non mi piace, non si può correre! I fiori non mi piacciono, non si possono toccare! Basta un futile motivo per scatenare un pandemonio. Purtroppo a volte si fanno i conti senza l’oste, ma il piccolo oste, alto meno di un metro, ve la farà pagare cara! Dopo cotanto viaggiare ho capito una cosa: un bambino annoiato non scende a compromessi! Quindi progettare un viaggio con bambini richiede grande maestria: scegliere le giuste mete, impiegare il giusto tempo, né troppo, né troppo poco. Troppo tempo in un’attività? Vi ritroverete con la lingua penzoloni a rincorrere un bambino in fuga. Troppo poco tempo? Vi ritroverete a tirare il braccio elastico di un bambino inchiodato al suolo. Inutile, il trucco è dosare il tempo, e questo mi riesce abbastanza bene. La mia pecca è la scelta delle destinazioni, forse. Credevo che per il capitolo “cose non adatte ai bambini”, fosse sufficiente evitare le immersioni subacquee e il parapendio, ma a quanto pare mi sbagliavo. Nel mio caso vanno aggiunte le voci “musei di anticaglie” e “fiori da non cogliere”. Oppure avere la pazienza di insegnare alla piccola ad apprezzare l’arte e la natura. Viaggiare insegna tante cose, a tutti. Rinunciare? Mai.

3 commenti:

Rit@ ha detto...

...ma insomma mi pare di capire che queste zamparelline, quando non approvano i nostri viaggi, ce la fanno scontare tutta eh??

Unknown ha detto...

Tieni duro, auguri! Ma tieni duro a chi...? alla mamma o alla figlioletta?? Buona Pasqua a tutti voi. Ciao.. papà.
Siamo molto tristi:seconda Pasqua senza voi! Ma la prossima...!!!Qui fa freddo: sembra di dover festeggiare il S.Natale:mah! Auguri e bacioni a tutti. Nonna Rosa.

emigrante ha detto...

La prossima...venite voi a Pechino...;-)