venerdì 3 dicembre 2010

La Marianna filava la lana


Sarebbe meglio che si tramandasse di madre in figlia, ma anche appresa via web l’arte dello sferruzzare a maglia ha la sua poesia. Soprattutto quando i ferri sono di bambù e la lana viene dal mercato cinese sotto casa. Così, grazie all’aiuto e in collaborazione della fedele ValenCina, come due giovani nonne, ci siamo cimentate nel zhī (lavorare a maglia) usando il máo xiàn (filo di lana) e i zhēn (ferri). Siccome la mia destrezza si ferma al diritto e al punto legaccio, è più semplice che il mio cinese diventi fluente piuttosto che riesca a confezionare un vestitino per Alice prima di Natale. Ma chi lo sa, in Cina succede di tutto…

3 commenti:

Unknown ha detto...

Mai mettere limiti alla provvidenza: bel colore e buon lavoro da quello che vedo mai hai preso bene le misure?Bacione a Bimbabellissimaalice e baci a voi due saluti anche a Valencina nonna Rosa

nonna Paola ha detto...

Non ti scoraggiare hai tempo per imparare. Personalmente il mio primo lavoro a maglia -e... unico- è stato un maglione per Lino, l'abbondanza dei punti lo stava trasformando in un montgomery, per fortuna sono stata indirizzata da una maglierista, che ha sistemato tutto. Bacibacibaci

nonna Paola ha detto...

A proposito del titolo... era Berta che filava... bacibacibaci