mercoledì 22 dicembre 2010

La fortuna assiste gli audaci

Nulla di fatto, seconda torta, seconda schifezza. E dire che di audacia ce ne ho messa parecchia, ma la fortuna non mi ha assistito. Ora, passi il cinese, lingua ostica un po’ per tutti oserei dire, ma fino a prova contraria l’italiano lo capisco ancora e la parola “istantaneo” mi evoca un qualcosa di immediato, rapido, che non richiede attese. Nulla di più sbagliato. Il mio bel mezzo chilo di “istant dry yeast, levure istantanee, instanthefe, levatura seca istantanea, fermento istantaneo” altro non era che lo stesso identico prodotto già comprato e lanciato nella spazzatura insieme alla prima torta. Non appena ho aperto il pacchetto mi ha preso lo sconforto. Poi ho pensato che ci fosse ancora una via di scampo: lasciare lievitare l’impasto per tutto il pomeriggio e tutta la notte e la torta sarà sublime! Povera illusa. Lievitare ha lievitato, indubbiamente, il problema è stato il sapore di spugna panificata, pure un po’ bruciata. Via nella pattumiera anche la seconda torta. La ricetta dei 7 vasetti per la torta allo yogurt è diventata la ricetta dei 14 vasetti nella mondezza. Sulla mia pellaccia ho sperimentato come qualcosa di terribilmente semplice possa tramutarsi in qualcosa di orribilmente complicato quando si vive in un posto come la Cina dove le mamme non fanno le torte per i propri bambini. Lascio ai posteri questa perla di saggezza: yeast è il lievito per fare il pane o la pizza (mai e dico MAI usarlo per fare un dolce), baking powder è invece il lievito per dolci. A saperlo prima mi risparmiavo una figuraccia, sei uova, e i soldi spesi alla pasticceria francese per una torta (peraltro sublime) dell’ultimo minuto! Ma non c’è due senza tre e alla fine l’ho spuntata. E’ stata dura, ho dovuto girare ben tre supermercati, farmi scrivere in cinese la parola “lievito” (parola trabocchetto dalle molteplici interpretazioni), e per finire ho dovuto “mimare” un forno e una teglia senza peraltro che qualcuno mi capisse. Sì, perché va detto che, in tutta leggerezza, sono andata al Carrefour col preciso intento di comprare, oltre al lievito, una banale teglia da forno, senza conoscere la traduzione in cinese di:
a) forno detto anche 烤箱 kǎo xiāng
b) teglia da forno detta anche 烤盘kǎo pán
c) torta detta anche 蛋糕 dàngāo
Ora, sfido chiunque a chiedere aiuto alle gentili commesse del Jialefu senza usare le suddette parole chiave. Mi sono vista costretta a giocare a Taboo in cinese… Non ho trovato la teglia ma in compenso ho molte nuove amiche al supermercato che si sono divertite tanto. Per la cronaca, l’unica teglia da forno esistente in tutta Pechino era in vendita in un mercato situato ad anni luce da casa mia. Ora è finalmente nelle mie mani e ha già visto cose bizzarre, come la prima “lasagna rotonda” mai sfornata al mondo! Come si dice? Il fine giustifica i mezzi…

2 commenti:

vale b ha detto...

Lasagna rotonda? Vabè...

nonna Paola ha detto...

Non preoccuparti, come si dice ... l'importante è partecipare, nel tuo caso "provarci"... prima o poi ce la fai! Divertiti Paoletta e prendi tutto come un bellissimo gioco! baci