domenica 3 ottobre 2010

Outing


Alice e Francesco, l'animale.
Parecchie settimane or sono, mamma azienda ha regalato a dipendenti, consulenti, figli e consorti un grazioso weekend fuori porta, nella verde campagna pechinese. Ora il fatto che lo abbia chiamato Outing 2010, non significa che ognuno di noi sia stato costretto ad ammettere la propria omosessualità. Resta il fatto che ognuno di noi ha dovuto cimentarsi in qualche abilità nel tentativo di socializzare e amalgamare le due simpatiche metà Italia-Cina. Per quanto mi riguarda ho dato il meglio di me nel 乒乓球, uno dei più amati sport nazionali cinesi. Mentre accanto a me si svolgevano partite di badminton all’ultimo sangue con tanto di gara ad eliminazione, altri colleghi italiani si sfidavano a basket usando una palla di piombo che più di una volta è atterrata sul tavolo da ping pong mettendo a repentaglio la nostra stessa vita e decretando, in modo non troppo sportivo, vincitori e vinti. Sopravvissuti a questi sport estremi siamo stati premiati da un barbecue all’aperto a bordo piscina. Carino, non fosse stato per il cibo, troppo cinese per essere chiamato barbecue, e per il buio che impediva di vedere il contenuto del proprio piatto… ma forse meglio così. Se poi si aggiunge che le uniche posate a disposizione erano i famigerati bastoncini, affrontare la cena al buio si è rivelato un combattimento all’ultimo schizzo. Merita qui un cenno la cucina cinese. Per l’intero weekend abbiamo ovviamente mangiato cinese, e non lo dico con molto entusiasmo. Quando i cinesi vogliono far apprezzare la propria cucina mettono in tavola, a tutto vantaggio dell’amato ospite occidentale, le migliori specialità che vanno dall’intestino crasso del maiale al lumacone di mare. A pranzo Alice, ridacchiando, offriva ai commensali italiani inorriditi, zampe di gallina bollite, pescate da un intruglio brodoso non troppo allettante. Tra l’imbarazzo e la nausea l’80% delle portate sono rimaste intoccate. Una collega cinese ha notato, con certo raccapriccio, che a noi italiani piace mangiare l’anguria a colazione (aggiungerei: soprattutto quando si è digiuni dal giorno prima e in tavola non ci sono né brioches fragranti né fagottini alla Nutella). Ora, non vorrei essere polemica, ma la tal collega storceva il naso di fronte all’anguria mentre assaporava con ostentata disinvoltura un uovo sodo nero e grigiastro! Adesso, capisco che cuocere le uova nel the sia una sopraffina tradizione culinaria cinese, ma vi assicuro che, a guardarlo bene, l’uovo nero appare, in tutto e per tutto, un uovo marcio! Quindi è proprio vero, de gustibus
Il dopo cena del sabato era dedicato ai tipici divertimenti cinesi: il bowling e il karaoke (o per dirlo alla cinese il KalaOK). Dopo un sabato all'insegna dello sport, la domenica mattina , come da programma, siamo stati a raccogliere le pesche nella campagna circostante. Esperienza carina, non fosse stato per i 40° all’ombra. Per la verità di pesche neppure l’ombra, quindi ci siamo dovuti accontentare di uno strano frutto, incrocio tra una mela e una pera. Ho però imparato che le noccioline, quelle americane che si mangiano al cinema, non crescono nei sacchetti, ma sotto terra. Lo sapevate? Tra l’altro anche il prezzo è salatissimo. La saggezza culinaria cinese vuole che prima di essere mangiate vadano tostate in un grosso recipiente ricolmo di sabbia. Un tantino complicato da fare in casa, resto dell’idea di andare al Carrefour.

2 commenti:

nonna Paola ha detto...

Certamente era un pranzo prelibato... mi dispiace che il vostro palato sia stato così ostile... Lino non si sarebbe sottratto alla degustazione... qui sta anche la differenza; non parlo certamente del gradimento, ma del bob ton! Purtroppo io mi sarei comportata come voi! baci baci baci.

emigrante ha detto...

Purtroppo sono stati 4 pasti terribili, a detta di tutti! E di solio apprezzo la cucina cinese senza "schizzinoserie"...