giovedì 7 ottobre 2010

Al lavoro con papà


Ieri Mauri si è alzato dal letto con un’idea balzana nella testa: Oggi porto Alice con me al lavoro! Stai scherzando? A quanto pare non scherzava, visto che lo ha fatto sul serio. Io non ho opposto molta resistenza, dato che ho un raffreddore da carta igienica (nel senso che i fazzoletti non bastano). Così, zainetto in spalla e tanti buoni propositi, Alice è uscita con papà per andare al lavoro. A quanto pare il quarto d’ora di buone maniere non è stato disatteso: Alice ha ritagliato, disegnato, colorato, come si conviene alle brave bambine in visita all’ufficio di papà. Quando da piccola andavo in banca con mio papà, mi fotocopiavo le mani… che altro potevo fare? Ma se si presentava l’occasione di entrare nel caveau… non stavo più nella pelle! Anche se alla fine non ho mai visto lingotti d’oro.
Alice ha prima scarabocchiato un po’ di fogli e poi ha gironzolato un po’ tra i colleghi, fino a quando all’una non è arrivata la mamma guastafeste… Siamo usciti per il pranzo nel vicino hutong, da Maria la sucida, succursale cinese della nota locanda genovese. Che posticino! L’unico strumento usato per pulire il pavimento è un vecchio cagnolino che come un aspirapolvere cattura il cibo caduto dai tavoli prima che tocchi il pavimento. Per il resto tavoli senza tovaglia, puliti col solito straccetto umido e grigio. La Cina è la patria degli straccetti umidi e grigi. Tutte (ma proprio tutte le ayi) sia a casa che nei locali pubblici, adorano accarezzare lo sporco con questi straccetti, disponibili in tutte le tonalità di grigio. A volte avrei piacere che lo sporco rimanesse sul tavolo, piuttosto che assistere al passaggio dello straccetto che, non solo non pulisce, ma aggiunge una patina umidiccia al desco, e mi tocca aspettare che si asciughi prima di appoggiare i gomiti, seppur con riluttanza. Comunque se devo scegliere tra lo straccetto e il mocio, scelgo lo straccetto. Niente è più ributtante che essere nei paraggi di un cinese che stia maneggiando un mocio, il quale (mocio) di solito ha visto l’acqua fresca solo una volta nella vita. Il mocio viene agitato disordinatamente e dissennatamente sul pavimento, di solito lordo di ogni nefandezza. Bisogna stare all’occhio, perché l’uomo col mocio non guarda in faccia a nessuno, soprattutto al Carrefour, reparto carne e pesce, dove, per qualche strano fenomeno naturale tutti i liquidi che furono vitali e gli umori animali percolano sul pavimento formando un sottile strato vischioso e scivolosissimo. Questa cosa, tutta cinese, di avere i pavimenti sempre bagnati proprio non la capisco. Sarebbe molto più semplice evitare di macellare carne e pesci davanti a tutti come fossimo al mattatoio e tutto sarebbe mantenuto lindo e pulito e... molto più noioso. Ecco perché il signore col mocio assume un ruolo sociale importantissimo, evitando paralisi certa o vertebre incrinate a sprovveduti clienti come me che, accidentalmente, potrebbero scivolare sul sangue di una tartaruga appena decapitata. Resto dell’idea che preferisco la paralisi al mocio zozzo e bagnato sul piede con infradito.
Comunque, tornando a noi, (ammetto di avere un po’ divagato) in un certo senso sono grata alla signora Maria che non conosce mocio. Il cibo comunque è molto buono e si è speso 4 euri in 4. Ah, questa sì che è Cina!

6 commenti:

Unknown ha detto...

Ho letto il resoconto alle ore 14.15 ora italiana, e mi si è bloccata la digestione. Alla faccia della pulizia nei ristoranti...
Comunque con quello che spendete per mangiare..cosa pretendi.
Hai ancora dei ricordi di quando eri piccolina! Mi fa piacere, forse per te erano giornate interessanti. L'oro ormai lo avevo portato al Monte di Pietà, è per quello che non lo hai mai visto.
P.s.: cara figlia mia, tu parli inglese,cinese e chissà che, ma il francese? Camera blindata = caveau!
(Non lo dico a nessuno) Ciao. tuo affezionatissimo papà.

emigrante ha detto...

Ops... correggo subito!
In effetti suonava male... ;-)

maritino ha detto...

Anch'io ho delle reminiscenze nostalgiche di quando andavo in ufficio con papà. Per questo ho portato Alice.
Devo dire che ha superato la prova, la prossima volta la porto sul treno!

Unknown ha detto...

Se mi fai guidare vengo anch'io! Ho ancora l'orologio da ferroviere di moi padre. Dimmi....

emigrante ha detto...

Allora!!! Figlie che vanno al lavoro coi padri, nonni che vanno al lavoro coi generi... ma cosa facciamo? La portiamo a casa 'sta pagnotta, o no? Dove siamo? Nel Paese dei Balocchi? ...a pensarci bene, più o meno...

Unknown ha detto...

Eih, io sono anche salito su un locomotore vero con mio padre, quando ero ragazzino! Quindi, visto che mi era piaciuto, adesso cerco raccomandazioni per fare altrettanto. Il problema è che sti treni sono troppo distanti! Magari mi danno anche la mancia......