Salutato il deserto rosso la nostra prossima meta sarà Brisbane. L’illusione di trovare un po’ di calduccio avvicinandosi al tropico è subito svanita, almeno nei primi giorni. Però l’aria è decisamente più tiepida di quella di Sidney, lo stesso non si può dire dell’animo ruvido degli abitanti di questa cittadina. La proprietaria della guesthouse ci ha accolto con un calorosissimo benvenuto. La poverina è venuta a prenderci all’aeroporto ma poi, forse per timidezza, forse giustamente per non pagare il parcheggio troppo salato, è rimasta nascosta in macchina, continuando a girare in tondo, senza mai fermarsi, sperando in un incontro fortuito. e accidentale. Purtroppo il fato, la cabala dei destini incrociati, o la sfiga che dir si voglia non hanno congiunto le nostre strade. Certo, le probabilità di successo erano all’osso, se si considera poi che la povera signora era sprovvista di cellulare. Quando, dopo un’ora di attesa, svariate telefonate inutili e quaranta dollari di taxi, abbiamo provato a dirle che non avevamo voglia di giocare a nascondino, non fosse altro per l’ora tarda, la signora si è un tantino risentita, ci ha sbattuti a dormire in una cella frigorifera e ci ha negato la colazione del giorno dopo. La mattina seguente, ancora intirizziti dal freddo della notte, tentiamo di prepararci un caffé ma non ne veniamo a capo e la signora, forse imbronciata per la scaramuccia del giorno prima, è scomparsa nel nulla. Come disperati la cerchiamo dappertutto finché non ci imbattiamo in Kelly Osbourne che prima ci guarda trasognata, poi ciabattando si trascina a chiamare la madre, ossia la povera signora, che con sguardo torvo ci concede un caffé. A questo punto lo sbigottimento si è ormai trasformato in serafica furia omicida e il cambio di albergo è stato talmente repentino ed efficace che di noi è rimasta solo la polvere. Tutto sommato alla fine è bastato accarezzare un koala e quattrocento canguri per risollevare il nostro morale al tappeto. Il Pine Koala Sanctuary è una tappa obbligatoria per chiunque viaggi in Australia con i bambini. Alice non stava nella pelle dall’eccitazione di poter abbracciare un koala ed è letteralmente impazzita a saltare dietro ai canguri. Una giornata fantastica. Abbiamo conosciuto un emu che assomiglia a uno struzzo, un casuario che arriva dalla preistoria, e un platypus che è un mammifero ma depone le uova come un uccello.
Certo però la fauna australiana è proprio stramba, e non parlo solo degli animali…
Certo però la fauna australiana è proprio stramba, e non parlo solo degli animali…
5 commenti:
Ma il koala che dorme è vero?
Te lo avevo detto che i loro antenati erano quasi tutti galeotti. Non lamentatevi! Ma la torta di riso alla Ligure la fanno in Australia? Forse la signora dell'albergo era incavolata perché l'aveva finita...
Mi sa che in Australia la torta di riso la fanno più buona... ;-)
il koala che dorme è vivo e vegeto! Non è meraviglioso?
è meravigliosissimo. lo voglio.
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